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A pochi chilometri dal mare del Circeo, dove la pianura incontra i Monti Lepini non lontano dal borgo medioevale di Fossanova, si trova la tenuta agricola Circe nella quale si allevano bufale da latte. Negli anni ’50, grazie alla lungimiranza di nonno Ermenegildo, l’azienda fu trasformata dall’allevamento di ovini e bovini per dedicarsi esclusivamente all’allevamento di bufale per la produzione di latte.

L’azienda, che si estende per 700 ettari tra i fiumi Ufente e Selcella, rappresenta il luogo ideale, dal punto di vista geografico e climatico, per l’allevamento di questi animali che necessitano essenzialmente di tre cose: terra, sole e acqua.  Nell’intento di rispettare il più possibile l’originale habitat di questi ruminanti, pur senza rinunciare a quelle innovazioni tecnologiche che sono necessarie per il benessere degli animali, sono state costruite due grandi piscine con acqua corrente dove le bufale nuotano o riposano in quasi completa immersione.

Noi dell’azienda Circe abbiamo sempre creduto all’importanza della selezione: seguiamo con grande attenzione i magnifici progressi computi dalla Holstein, per cui la genomica si è rivelata uno strumento indispensabile per guadagnare efficienza, con dati sempre più al riparo da errori e manipolazioni.

Lo scorso anno a Cremona hanno sfilato meravigliose vacche produttrici di oltre 8.000kg di formaggio in 6 lattazioni (100.000 kg di latte): “Sono sicuro che se nella Bufala Mediterranea sarà possibile seguire quegli obiettivi senza cadere in inutili campanilismi l’investimento nella genetica garantirà un altissimo ROI” racconta Niccolò, imprenditore dell’azienda.

Utilizzando i dati ANASB ed incrociandoli con gli obiettivi aziendali siamo riusciti a incrementare notevolmente la qualità morfologica e la produzione quali-quantitativa nella mandria, con animali sempre più uniformi, fertili, longevi e con alte produzioni in kg di grasso e proteine.

 

 

Le visite dei valutatori danno sempre grandi soddisfazioni e rappresentano un importante appuntamento per capire insieme in quale direzione spingersi: “Spero che nel futuro si potrà tarare un indice genomico personalizzato per la propria azienda (sfruttando i BIG data dell’intera razza) di modo da poter assegnare un peso personalizzato ai parametri di selezione” racconta Niccolò e alla domanda: “L’impatto che possa avere l’impiego della Genomica nella BMI?” Ecco la sua opinione: “Aspettiamo di vedere i dati, ma nel breve periodo non ho grandi aspettative, in teoria i risultati dovrebbero discostarsi molto da quanto abbiamo visto fin ora sull’indice genetico, ma potrebbe volerci del tempo ed è sempre giusto procedere con cautela. Da parte nostra faremo la nostra parte per fornire i dati necessari a perfezionare sempre più la genomica. E speriamo che tutti gli allevatori vogliano unirsi in questo entusiasmante progetto”.

Intanto si procede con l’innovazione tecnologica, mediante l’aggiornamento della sala di mungitura con un sistema che rispetta maggiormente l’apparato mammario delle bufale; installato un innovativo sistema di ventilazione, il primo in Italia; e sono stati riorganizzati gli spazi per garantire migliore mobilità alle bufale.

L’approccio di lavorazione dei campi è un approccio di agricoltura conservativa su oltre 900 ettari, e tra Biogas e Fotovoltaico (esclusivamente sui tetti), l’azienda produce oltre 8 volte l’energia che consuma. Si sta lavorando per ottenere una certificazione di carbon neutrality, e vi saranno ulteriori investimenti riguardanti la qualità del personale, gli incrementi in benessere ed il miglioramento dei processi.